A passeggio per i vicoli di Mdina, la città del silenzio
C’è una città in cui il tempo si è fermato, una città classica, congelata in un’epoca di eleganza e bellezza: questa città è Mdina.
Mdina, in passato l’antica capitale di Malta, è nota anche come la “città del silenzio”, grazie alle atmosfere di quiete e solitarie della zona. Bella, maestosa ed elegante come una dama, sorge su un promontorio nell’entroterra dell’isola da cui si gode una vista stupenda. Una città intrisa di tradizioni, custode di leggende e tesori culturali e religiosi. Mdina testimonia le origini della cristianità maltese. E’ qui, infatti, che S. Paolo Apostolo pare aver vissuto nel 60 d.C., dopo essere naufragato in prossimità delle isole.
I fenici la fortificarono, i romani vi costruirono un palazzo ma furono gli arabi, intorno al 1000 d.C., a darle il nome, l’aspetto attuale e a dotarla delle mura di difesa. Le sue porte, infatti, rappresentano uno degli ingressi più suggestivi ad una città.
Di Mdina mi ha colpito subito la sua tranquillità, il silenzio regna sovrano, e la sua anima nobile; non a caso, con il succedersi dei diversi governanti ha avuto più nomi e definizioni ma, l’etichetta più appropriata è quella attribuitale in epoca medievale: la “città notabile”, la città nobile.
Ogni scorcio è una scoperta, Mdina è come una scatola di cioccolatini: ogni volta che si alza il coperchio, ci si ritrova a dover scegliere, scoprire e assaporare qualcosa di nuovo. Un mix sorprendente di architettura barocca e medievale, chiese meravigliosamente adornate e preservate, come la Cattedrale di San Paolo, la più grande dell’isola, palazzi maestosi e mura fortificate che trasformano questa città silenziosa in un museo all’aperto.
Non dimenticherò mai le sue strette stradine pavimentate a ciottoli che la avvolgono in un’aria di mistero e nelle quali ho adorato perdermi, le tipiche case di pietra maltesi, le lanterne alle finestre, e poi ancora, le spesse pareti giallo-ocra, i grappoli di bouganvillee che ricadono disordinatamente su molti palazzi, i monumentali portali rosso acceso e quei colorati balconi in stile arabeggiante, dai quali -si dice- le signore osservassero la vita sulle strade senza essere viste, che le regalano ancora più fascino. Qui ho respirato davvero il profumo di un’epoca passata, quell’età gloriosa fatta di dame e cavalieri, giullari e alchimisti.
La parte più alta di questo piccolo villaggio costituisce l’antica roccaforte dei cavalieri di Malta, con una vista impagabile che consente di ammirare i villaggi sottostanti sino al mare.
E mentre i miei occhi si riempivano di così tanta meraviglia, a Bastion Square, in quel momento di pace interrotto soltanto dal nitrito dei cavalli che trainano le carrozze, avrei voluto indossare uno di quegli abiti di velluto, lungo e bordeaux, per sentirmi davvero la sua dama.