Alla scoperta di Manoel Island per uno sguardo insolito su Valletta
Il primo giorno dell’anno era iniziato da qualche ora soltanto, e già il sole splendeva alto nel cielo azzurro, rendendo il clima piuttosto mite e piacevole. Il lungomare era ancora semideserto, poche le persone che cominciavano ad uscire, ancora assonnate dai bagordi della notte precedente. Un unico chiosco aperto serviva cibo e bevande a tutti coloro che ne avessero bisogno. A pochi metri un pescatore iniziava il nuovo anno in modo fortunato, acciuffando una preda al primo tentativo. Non c’erano mezzi pubblici quella mattina, così da permettere anche agli autisti di festeggiare, e dunque decidemmo di incamminarci per il lungomare di Sliema.
Dopo aver percorso qualche centinaio di metri lungo quella strada battuta dal sole, accompagnati dal rilassante rumore del mare, notammo un ponte che conduceva su un isolotto al centro della baia, perfettamente a metà tra il villaggio di Gżira e la capitale Valletta. Immediatamente fummo colpiti da un forte schiamazzare e notammo con sorpresa che subito al di là del ponte un piccolo villaggio, con tanto di casette e cortile, era stato costruito per ospitare anatre e altri volatili. Un volontario gestisce qui un vero e proprio santuario in cui gli uccelli possono vivere al riparo dai cacciatori, ma soprattutto dai molti gatti che affollano l’isola di Malta.
Ma le vere soprese arrivarono solo una volta che mettemmo piede sull’isolotto vero e proprio, attratti da un cancello socchiuso e da cartelli che avvisavano di prestare molta attenzione all’instabilità del luogo. Apparentemente priva di attrattive, se non uno yatch club e un luna park attivo solamente nei mesi estivi, Manoel Island si è rivelata una delle maggiori sorprese del nostro viaggio a Malta e sicuramente uno dei suoi luoghi più interessanti.
Come in molti dei luoghi dell’arcipelago, anche su Manoel Island la presenza dei Cavalieri Ospitalieri è molto forte. Il nome stesso dell’isolotto deriva infatti da uno dei Gran Maestri dell’ordine, António Manoel de Vilhena, che decise di approfittare della posizione strategica dell’isola per costruirvi un forte, conosciuto oggi col nome di Fort Manoel. Numerosi sono stati gli usi dell’isola nel corso della storia, e tutti hanno lasciato su di essa dei segni più o meno visibili che le danno un fascino straordinario e un aspetto quasi grottesco.
Sul lato meridionale di Manoel Island sono ancora presenti i resti di un Lazzaretto costruito nel XVI secolo ed utilizzato nel corso degli anni per lo più come ospedale, zona di quarantena e centro di controllo delle epidemie, portate su Malta dalle numerose navi che quotidianamente attraccavano sulle sue coste. Durante la Seconda Guerra Mondiale e gli anni dell’appartenenza all’Impero Britannico l’isola, il forte e il Lazzaretto hanno anche ospitato una base navale della marina inglese.
L’edificio è ora abbandonato e in condizioni piuttosto derelitte, da cui la ragione dei numerosi segnali di pericolo. Ciononostante, la presenza di questa e altre costruzioni abbandonate danno all’isola un fascino quasi surreale, come se fosse la testimonianza di un’era passata che non vuole scomparire, e di cui porta ancora i resti. Il punto forte di Manoel Island è proprio il suo aspetto, a metà tra un edificio in disuso da anni e verso cui si è persa ogni forma di interesse, e un deposito pieno di cianfrusaglie e oggetti immagazzinati nel corso di intere generazioni, all’interno del quale si nascondono fantastici tesori. Nessun posto sull’isola è in grado di esprimere questo contrasto in modo così esemplare come nel caso del forte.
Divenuto noto per essere una delle varie località dell’arcipelago maltese scelte per essere utilizzate nella nota serie televisiva Game of Thrones, Fort Manoel è da qualche tempo oggetto di lavori di restauro che lo rendono inaccessibile ai visitatori per la maggior parte dell’anno, con l’eccezione di qualche giorno. L’inaccessibilità del forte contribuisce non poco alla creazione di quell’alone di mistero che aleggia costantemente sull’isola e che rappresenta la fonte primaria del suo fascino.
La sua posizione geografica rende poi l’isola interessante anche per un’altra, non meno rilevante, ragione. Dall’estremità orientale di Manoel Island, dove il portale e la scalinata di ingresso del forte la fanno da padrone, si riesce a godere della sua fortunata posizione geografica. Dalla riva del mare, dove il terreno è composto dalla pietra giallo ocra caratteristica della maggior parte delle spiagge maltesi, da sparuti ciuffi d’erba e numerose piante di fichi d’India, Valletta, incantevole capitale di Malta, emerge in tutto il suo splendore.
È proprio da Manoel Island che si può infatti godere di una delle migliori viste della città, più bella qui che da qualsiasi altra parte dell’arcipelago. Ancora una volta il contrasto conferisce alla scena gran parte della sua bellezza. La magnificenza della capitale si oppone infatti fortemente allo stato di decadenza da cui si è circondati, e questa contraddizione rende stupendi entrambi gli elementi che la compongono.
Nata per caso durante una soleggiata mattinata di inizio anno, la visita a Manoel Island si è rivelata una scoperta piacevole e affascinante. Luogo misterioso e decadente, con una tumultuosa storia alle spalle, l’isola è un luogo ideale se si vuole abbandonare la folla senza allontanarsi troppo, se si vuole esplorare un angolo remoto di Malta nascosto in bella vista. Se si è fortunati abbastanza, magari si è anche in grado di scambiare quattro chiacchiere con António Manoel de Vilhena, per conoscere il suo punto di vista e farsi svelare qualcuno dei segreti di Manoel Island.