Malta, una terra di storie e leggende (seconda parte)
Ricordate che tempo fa vi abbiamo raccontato alcune misteriose leggende che riguardano il nostro amatissimo arcipelago? Ecco a voi la seconda parte di una serie di racconti divertenti e spaventosi che speriamo vi facciano un po’ rabbrividire, ma anche un po’ venir voglia di venirci a trovare a Malta!
L’Ipogeo
Un luogo misterioso come l’Ipogeo di Hal Saflieni, tempio e necropoli sotterranei più antichi del mondo scavato su più livelli e oggi patrimonio Unesco, non può non stimolare l’immaginazione e conseguenti racconti di fantasia.
Una prima leggenda racconta di un gruppo di 30 studenti e della loro guida che sparirono tra i cunicoli senza lasciare alcuna traccia, ma di cui si continuarono per anni a percepire le voci in differenti punti della cittadina in cui si trova il tempio.
Secondo un’altra leggenda, un’impiegata dell’ambasciata inglese, tale Lois Jessup, visitò l’Ipogeo con alcuni amici negli anni 1930 accompagnati da una guida. Nonostante la guida cercò di dissuaderla, al termine del tour guidato Lois volle proseguire ad esplorare i cunicoli con altri 3 amici e si narra che all’improvviso, al solo lume di una torcia, Lois vide un gruppo di giganti camminare lungo uno stretto cunicolo sottostante al livello a cui si trovava lei.
Sempre nell’Ipogeo sono stati ritrovati, tra altre migliaia rivenute, strani teschi dalla forma allungata che, secondo una teoria cospiratrice, sono stati occultati al pubblico perché attribuiti a forme di vita aliena.
I templi di Ggantija
Come capirete presto, ai Maltesi piacciono molto le storie riguardanti i giganti. Una delle più conosciute leggende riguarda i templi di Gantija a Gozo, tra le più antiche strutture autoportanti al mondo costruite con megaliti alti oltre cinque metri e del peso di oltre 50 tonnellate.
Secondo la leggenda queste strutture straordinarie, anch’esse oggi patrimonio Unesco, furono costruite non da un gigante, ma, cosa ancora più straordinaria, da una gigantessa!
La Leggenda di il-Maqluba
Un’altra storia che fa riferimento ai giganti, ma anche agli angeli, ad una pia donna e a uomini cattivi, è la leggenda legata alla voragine di 6000 metri quadrati di il-Maqluba, nel territorio del villaggio di Qrendi.
Tutte le varianti di questa storia descrivono un villaggio abitato da persone malvagie che si trovava nei pressi della voragine. La versione più famosa è quella che racconta che fu Dio stesso a far inghiottire l’intero villaggio dalla terra, lasciando in salvo solo la casa di una pia signora che viveva proprio al confine del paese, luogo dove si trova ora una cappella. Le altre varianti della storia spiegano anche come si sia formato l’isolotto di Fifla.
L’isolotto di Fifla
Questo isolotto che è poco più di uno scoglio che si trova a circa 5 km a sud-ovest di Wied iz-Zurrieq, si dice che sia nato dalla terra levata dalla voragine di il-Maqluba. Secondo questa versione della leggenda pare che alcuni angeli furono inviati da Dio (in risposta alle preghiere della pia signora di cui sopra) e gettarono il villaggio di persone malvagie in mare.
Un’altra versione sostiene che sia stato un gigante (ovviamente!) che raccolse l’intero villaggio con una mano e lo gettò in mare, risparmiando la dolce signora.
Morale della storia? Siate devoti e dolci, se temete che angeli o giganti vi vengano a cercare a titolo di sicari per conto di Dio.